Le colonne sonore più celebri e i loro autori

Paesaggi mozzafiato, protagonisti carismatici, storie avvincenti ma cosa sarebbe il cinema senza la musica. Molte pellicole celebri devono la loro fortuna proprio alle loro colonne sonore che hanno saputo scandire il ritmo dei racconti, imprimendo nella memoria degli spettatori le scene più emozionanti.
Le musiche e le canzoni che negli anni sono state composte per il cinema sono davvero tante e spesso di grande appeal, ma alcune più di altre hanno saputo conquistare il pubblico, è il caso della colonna sonora del film Titanic (1997 del regista James Cameron) composta da James Horner (autore pure delle musiche di Avatar e di Aliens) che deve molto anche alle qualità vocali della cantante Celine Dion interprete della canzone “My Heart Will Go On”.
La commedia The Blues Brothers di John Landis (1980) con John Belushi e Dan Aykroyd, ha avuto il merito di rispolverare alcuni tra i brani più accattivanti della storia del Rhythm and Blues grazie alla partecipazione di giganti del calibro di: Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker.
Nella rosa delle colonne sonore più amate di tutti i tempi ci sono anche diverse composizioni “made in Italy” è il caso di quella del film “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone (1964), con un giovanissimo Clint Eastwood: le musiche che accompagnano le ambientazioni western di Leone sono probabilmente tra le migliori mai scritte dal Ennio Morricone, un maestro che malgrado cinque nomination all’Oscar ottenute, non è mai riuscito a portare a casa una statuetta nel corso della sua lunga ed importante carriera (1964 La Bibbia di John Huston, 1976 Novecento di Bernardo Bertolucci, 1987 Gli intoccabili di Brian De Palma e nel 1988 Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore).
Il genere fantascienza vede primeggiare tra tutti Star Wars (Guerre stellari), la celebre saga del regista George Lucas, datata 1977, che scelse il maestro John Williams per comporre le musiche diventate poi immortali, per la loro grande forza dirompente ed evocativa, frutto di una felice ispirazione ai classici di Gustav Holst, William Walton e Igor Stravinsky.
Nei film con le colonne sonore più famose ed amate spesso compaiono anche attori molto popolari e di certo tra tutti il primato va a John Travolta  protagonista di pellicole quali: “La febbre del sabato sera”(1978) di John Badham, reso celebre dalle canzoni dei Bee Gees (Stayn’alive, Night fever, More than a woman) oppure Grease di Randal Kleiser (1978), i cui brani sono di Barry Gibb (dei Bee Gees), senza dimenticare Pulp Fiction di Quentin Tarantino (1994) del quale è rimasta impressa nell’immaginario collettivo la scena di John Travolta ed Uma Thurman che ballano “You Never Can Tell” di Chuck Berry.
Le vigorose musiche di Bill Conti per la colonna sonora del film Rocky 1 di John G. Avildsen e Sylvester Stallone (1976) hanno di certo contribuito al successo della pellicola come nel caso de “Il Gladiatore” diretto da Ridley Scott, in cui la convincente interpretazione di Russell Crowe calza come un guanto alla colonna sonora di Hans Zimmer (autore anche dei temi de “Il Codice Da Vinci”).
Le musiche indimenticabili sono davvero tante, dall’inconfondibile motivo di James Bond creato da Monty Norman, alla ballata dell’Ultimo dei Mohicani scritta da Randy Edelman e Trevor Jones, senza dimenticare le musiche di Nicola Piovani per La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, che gli valse l’Oscar.
L’ambita statuetta è stata però impalmata anche da tanti altri compositori del cinema quali: Malcolm Arnold  nel 1958 per Il ponte sul fiume Kwai, da Maurice Jare nel 1963 per Lawrence d’Arabia e nel 1966 per Il dottor Zivago, Francis Lai nel 1971 con Love Story, Ralph Burns per Cabaret nel 1973, Giorgio Morodercon Fuga di mezzanotte nel 1979 e Michael Gore per Saranno Famosi nel 1981 mentre in tempi recenti si sono distinti gli italiani Dario Marianelli con Espiazione nel 2008 e Michael Giacchino per Up nel 2010.
Alfred Newman è stato il compositore più premiato agli Oscar con ben 43 nomination e nove statuette (tra le quali “L’amore è una cosa meravigliosa” nel 1956) e come lui i fratelli Lionel ed Emil scrissero musiche per decine di film così come il figlio Thomas (Alla ricerca di Nemo, Il miglio verde, Era mio padre, Vi presento Joe Black e American Beauty) ed il nipote Randy.
Gli autori che hanno saputo immortalare con note indimenticabili le immagini di film celebri sono tanti ma alcuni meritano una citazione speciale, come nel caso del compositore canadese Howard Shore (Il silenzio degli innocenti 1991, Philadelphia 1993 e Il signore degli anelli premio Oscar nel 2001), Bernard Herrmann (Quarto potere 1941, Psyco 1960 e Taxi Driver 1976), il giovane italiano Marco Beltrami (I, Robot di Alex Proyas nel 2004), Alan Silvestri (1994 Forrest Gump), l’argentino Luis Enriquez Bacalov (premio Oscar e Nastro d’Argento nel 1994 per Il postino), il grande maestro Elmer Bernstein (1960 I magnifici 7, 1980 Blues Brothers, 1984 Ghostbusters) ed Henry Mancini (1976 La Pantera Rosa Sfida L’ispettore Clouseau, 1961 Colazione da Tiffany).
Il nostro paese ha dato i natali a molti autori di colonne sonore oltre al già menzionato Ennio Morricone, come il grande maestro Nino Rota che ha avuto una carriera senza eguali: nel 1956 Guerra e pace di King Vidor, 1960 La dolce vita di Federico Fellini (e molti altri film di Fellini), 1960 Delitto in pieno sole di René Clement, 1963 Il Gattopardo di Luchino Visconti, 1967 La bisbetica domata di Franco Zeffirelli, 1972 e 1974 Il Padrino di Francis Ford Coppola (premio Oscar), 1975 Lo squalo e nel 1982 E.T. (premi Oscar) di Steven Spielberg, 1977 Star Wars Episode IV (premio Oscar) ma anche Indiana Jones, Superman IV, Nato il 4 luglio di Oliver Stone oltre a due film di Harry Potter e nel 2005 La guerra dei mondi di Spielberg.
I compositori italiani più noti sono inoltre, Pino Donaggio (1974 Don’t Look Now di Nicholas Roeg miglior colonna sonora dell’anno), Riz Ortolani (1964 Una Rolls-Royce gialla di Anthony Asquith premiato con il Golden Globe), Armando Trovajoli tra gli autori preferiti da Vittorio De Sica (1960 La ciociara, 1964 Matrimonio all’italiana e 1974 Profumo di donna per Dino Risi), Carlo Rustichelli molto apprezzato da Pier Paolo Pasolini (1961 Accattone, 1962 Mamma Roma e nel 1966 L’Armata Brancaleone di Mario Monicelli) in fine Manuel De Sica che ai suoi esordi, nel 1970, musicò con un capolavoro, Il giardino dei Finzi Contini diretto dal padre Vittorio De Sica.

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