La loro scuola si chiama “Castelfranco” ma è in Argentina

 

Diciassette studenti della scuola “Castelfranco” di Cordoba in Argentina hanno visitato la città del Giorgione. Il nome dell’Istituto latinoamericano è certo inconsueto ma non casuale poiché a darglielo è stato il fondatore, Giuseppe Venturi, un castellano emigrato in Sud America che aprendo questa scuola privata ha voluto fare un tributo alla sua città d’origine. L’emblema della “Castelfranco” è proprio l’orologio della torre civica e perciò per i ragazzi, tutti tra i 17 ed i 18 anni, è stata una grande emozione vedere quello originale. «E’ stata una forte emozione per i ragazzi – spiega l’accompagnatrice, Rosanna Monaldi – molti dei quali hanno almeno un nonno italiano, trovarsi di fronte al castello originale, di cui tutti loro avevano sentito parlare». Nei giorni scorsi i 17 studenti argentini, sono stati ricevuti dal sindaco di Castelfranco, che ha consegnato loro lo stemma della città. Francamente la notizia e quanto mai simpatica ma al lettore più attento non sfuggirà che in se ha un significato ben più profondo da quello apparante e meramente legato alla cronaca. Fa un certo effetto pensare che i pronipoti degli italiani partiti per l’Argentina, nei migliore dei casi con una valigia di cartone, tornino alla terra d’origine dei loro avi, in “gita scolastica” perché frequentano un’elitaria scuola privata. Sarà forse perché le spoglie mortali del bisnonno paterno di chi vi scrive sono sepolte in una prateria della Patagonia, ma ad onor del vero la sensazione che questi studenti siano separati dai loro avi da una voragine storica, culturale e sociale è forte anche per i diretti interessati. “Molti di loro, pur conoscendo dai libri, le bellezze storiche ed artistiche dell’Italia, pensavano di trovare il paese povero che avevano lasciato i loro nonni – ha spiegato l’accompagnatrice – Anche se tutti i ragazzi vivono in una condizione di benessere economico, è difficile infatti sradicare dalla memoria delle famiglie le sensazioni di patimento che gli anno trasmesso i loro anziani anche se ora l’Italia è uno dei paesi più industrializzati del mondo e viceversa l’Argentina uno stato in via di sviluppo”.
di Ingrid Feltrin Jefwa
Articoli scritti da 2001 al 2003
come responsabile per il Triveneto
del periodico on-line “Notiziari dall’Olanda”