Messa di “ringraziamento per il blocco del DDL Zan” a San Zenone

EDITORIALE – Sconcerta che un pastore di anime celebri una scelta politica, a maggior ragione se si tratta di una decisione che priva una parte della comunità già fin troppo spesso penalizzata, di diritti sacrosanti in un paese civile. Accade nell’amena località trevigiana di San Zenone degli Ezzelini, dove don Antonio Ziliotto, parroco del paese, ha deciso di celebrare una messa di “ringraziamento per il blocco del DDL Zan”.

Una iniziativa che pare plausibile pensare non incontri il consenso della maggioranza della comunità locale, giacché proprio a San Zenone c’è un sindaco, Fabio Marin, che non ha mai nascosto la sua identità sessuale e che in più occasioni ha sottolineato come l’essere omossessuale l’abbia esposto a iniquità e sofferenze.

Viene davvero da chiedersi in virtù di quale esigenza spirituale un sacerdote abbia sentito il bisogno di organizzare per quest’oggi alle 18.30 presso il santuario del paese, una messa e un successivo momento di preghiera “di ringraziamento per il blocco del DDL Zan”. Quesito che devono essersi posti anche diversi fedeli della Pedemontana del Grappa che a fronte dell’inconsueto rito religioso hanno deciso di scrivere al vescovo, per esprimere il loro biasimo al riguardo.

Un tempo fatti simili facevano gridare all’ingerenza della Chiesa nella vita civile e politica di un paese e forse è tempo di rispolverare simili denunce. Il parroco è certo anche un libero cittadino che ha diritto, al pari di tutti, di dire la sua ma quando lo fa dal pulpito di una chiesa la cosa cambia e molto.

Intraprendere una simile iniziativa proprio in un paesello dove c’è uno dei pochi sindaci italiani che non ha fatto mistero di essere gay, ha più il sapore di una provocazione, quasi di una ripicca, insomma di un atto che di religioso o spirituale non ha proprio nulla.

Comprensibile sarebbe stata una presa di posizione sulle tante magagne che affliggono la Chiesa cattolica a cominciare dalla pedofilia perpetrata dai religiosi che in Francia ha fatto più vittime del Covid (in Italia ad oggi attendiamo ancora i dati ufficiali). Invece no! A San Zenone si va in chiesa a celebrare la mancanza di diritti di una parte della comunità.

Beh, ora dopo questa bella pensata attendiamo, una messa, contro la guerra, per denunciare la violenza del forte che prevarica il debole, una messa contro la fame nel mondo. Sempre che le tematiche tocchino le corde della sensibilità di don Antonio.

 

AGGIORNAMENTO ore 15.00

Il tempo di pubblicare l’editoriale e arriva la notizia che la messa di “ringraziamento per il blocco del DDL Zan” a San Zenone è stata cancellata. Informazione ufficiosa ma autorevole che non lascia dubbi sul polverone che la vicenda ha scatenato, tant’è che oggi ne scrive pure Selvaggia Lucarelli. Una miriade di commenti e condivisioni sui social a riprova che il tema è tutt’altro che trascurabile e che a prescindere da quello che sostiene una parte della politica italiana, di fatto la società civile è cambiata e chiede legittimamente di porre fine ad anacronistiche discriminazioni.

 

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