Giorno storico per Castelfranco, la città torna ad avere un museo civico

Questa sera alle 19 apriranno ufficialmente le porte di Palazzo Soranzo Novello

CASTELFRANCO – Questa mattina all’anteprima per la stampa della mostra “Temporanea. Esibire, documentare, recuperare” che apre ufficialmente i battenti questa sera alle 19 l’entusiasmo era palpabile tra i protagonisti di questo importante evento culturale. Già perché non si tratta solo di un’esposizione (peraltro degna di nota) che resterà aperta fino al 1 ottobre ma di fatto rappresenta l’apertura alla città di palazzo Soranzo Novello, recente acquisizione del Comune, con l’intento di farne la sede dei musei civici cittadini. Così con questa mostra si potranno ammirare proprio alcuni tra i “tesori” delle collezioni artistiche della città, fino ad ora relegate negli scantinati, per la mancanza di una sede espositiva adeguata.

Insomma, un evento storico per Castelfranco Veneto che pur vantando luoghi di cultura di prestigio come Casa Giorgine, di fatto, non aveva più da decenni un museo civico vero e proprio: in passato c’era stato un museo ma di dimensioni contenute, in sedi diverse e con una sorte poco fortunata visto che è stato chiuso ripetutamente fino all’inesorabile dismissione. L’inaugurazione di questa sera apre perciò una nuova stagione culturale in città. Certo resta da fare ancora tanto, dato che l’allestimento riguarda solo il piano terra ma le basi di partenza sono solide, e dare avvio a questa nuova stagione dedicata alle collezioni d’arte cittadine può rappresentare un trampolino di lancio per Palazzo Soranzo Novello e per il futuro del museo civico.

Dalle ceneri dell’ex sede della Banca Popolare di Vicenza chiusa e poi venduta dopo il crac finanziario, la città quindi potrà riappropriarsi di questo luogo che è stato oggetto di un intervento di allestimento davvero interessante. In tempi di austerità, si è riciclato perfino i vecchi armadi della banca ora trasformati in teche museali o ancor meglio in “wunderkammer”, vale a dire stanze della meraviglie, ciascuna con un suo significato assestante, dove gli oggetti non sono stati posti secondo un criterio cronologico o didattico ma in base ad analogie di più immediata percezione anche per il fruitore meno avvezzo alle collezioni d’arte. Insomma, una mostra davvero imperdibile, che si snoda tra le sale “nobili” del palazzo e gli spazzi ben meno artistici ma non per questo di minore appeal che ospitavano gli uffici bancari.

Soluzioni originali e accattivanti che deliziano il visitatore, frutto dell’ingegno dell’architetto Giuliana Zanella ideatrice dell’allestimento nonché delle incontestabili competenze di Matteo Melchiorre, direttore di Biblioteca, Museo e Archivio Storico di Castelfranco Veneto e curatore di “Temporanea”. L’assessore alla Cultura, Roberta Garbuio ha accolto i visitatori dell’anteprima con motivato orgoglio per quanto realizzato spiegando che: “L’acquisizione di palazzo Soranzo Novello non è tra i programmi della Giunta Marcon ma si è saputo cogliere l’opportunità che questo edificio storico, che si affaccia sul castello era in grado di offrire”. Una considerazione interessante soprattutto se si pensa che per quante cose buone possa fare un amministratore pubblico, sono di fatto iniziative come queste che ne traghettano la memoria ai posteri.

Ma cosa si può ammirare nell’esposizione? È presto detto, dagli stessi promotori: “Il patrimonio museale castellano è di per sè stesso eterogeneo e vario, come tipico delle collezioni dei Musei civici di ogni città. Ricordiamo perlomeno le collezioni naturalistiche (rocce, minerali, fossili, conchiglie), le collezioni ceramiche del fondo Varo e delle antiche ceramiche di provenienza archeologica locale, la bella collezione lapidaria (proveniente dal chiostro dei Serviti e dalla chiesa di San Giacomo ma non solo) e la collezione di armi da fuoco e armi bianche, la pinacoteca, con dipinti dal XVI al XX secolo e le collezioni di stampe antiche e disegni; e ancora: la collezione di sigilli, la collezione numismatica, la collezione archeologica, gli strumenti musicali del fondo Alberto Cosulich, il noto fondo di burattini di Bepe Pastrello e, naturalmente, la collezione di beni della cultura materiale rinascimentale. Per presentare al pubblico l’insieme di questa varietà di oggetti non si è scelto il meccanismo della classica esposizione ordinata ma una soluzione artistico-installativa che trattando il materiale in maniera originale ma comunque pertinente, mediante una scelta di pezzi significativi, restituisse in un colpo d’occhio il senso del collezionare”.

Doveroso dire che l’esposizione è anche l’occasione per portare a completamento un’azione congiunta e tempestiva che il comune di Castelfranco, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio, ha intrapreso fin dal 2020. “La sezione Recuperare, infatti, presenta al pubblico la complessa operazione di rientro in città di un importante affresco rinascimentale – ha spiegato Matteo Melchiorre -. La vicenda non è forse del tutto nota e ha inizio nel 1961, allorché, in corrispondenza dei lavori di ristrutturazione dello stabile avviati dalla Banca Popolare di Castelfranco, tornò in discussione un affresco uscito dalla pubblica vista fin dalle ristrutturazioni settecentesche di Palazzo Soranzo Novello: una Sacra Conversazione, opera di ancora discussa attribuzione, datata 1496, che rappresenta un vero e proprio simbolo di Palazzo Soranzo Novello. Su avallo della Soprintendenza l’opera venne staccata dal restauratore Mario Botter e collocata nella hall della Banca. Nel 2020 l’affresco è stato prelevato per essere messo all’asta nell’ambito delle procedure di liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e, su segnalazione di alcuni cittadini, il comune di Castelfranco ha chiesto l’intervento della Soprintendenza. A seguito di un’attenta istruttoria, l’affresco è stato dichiarato oggetto di “interesse culturale particolarmente importante” e vincolato a Palazzo Soranzo Novello. Il comune, per completare questa operazione di recupero, sta ora perfezionando i dettagli dell’acquisizione, di modo che la Sacra Conversazione, simbolo di Palazzo Soranzo Novello, torni a far parte del patrimonio artistico della città”.

In fine, ma non ultima per rilevanza va citata la presenza di un’opera che ha lo scopo di documentare. Si tratta di un video dell’artista Daniele Costa, con la cura di Stefano Volpato. “Nell’opera, dal titolo Tenuto immerso, Daniele Costa scandaglia gli ambienti labirintici di Palazzo Soranzo Novello, già sede di Banca Popolare di Castelfranco Veneto e poi di Banca Popolare di Vicenza, rimasti inalterati dal momento della chiusura dello stabile. Lo sguardo si muove a differenti velocità: insegue i tagli di luce che filtrano dall’esterno, radiografa i dettagli, attraversa la storia – le decorazioni dei saloni settecenteschi, le salette d’attesa anni Settanta, gli aloni di opere tolte dalle pareti dopo il fallimento del 2017. La circospezione del movimento produce un effetto di soggettiva videoludica, mentre la fabbrica architettonica continua ad avvitarsi su sé stessa come le viscere di un organismo mostruoso. Si integra nell’opera un testo inedito di Matteo Melchiorre, che intreccia il proprio sguardo di parole con quello di Daniele Costa”. I visitatori possono quindi ultimare il percorso con la visione di questa opera efficace e a tratti poetica che induce a riflettere su come la storia umana plasmi i luoghi caricandoli di significati.

Info
Dal 17.06.2023 al 01.10.2023
Inaugurazione: 16.06.2023 ore 19.00
Luogo: Castelfranco Veneto, Palazzo Soranzo Novello
Indirizzo: Corso 29 Aprile, 23 – 31033 Castelfranco Veneto (TV)
Orari di visita: martedì e mercoledì dalle 10.00 alle 13.00, giovedì dalle 18.00 alle 22.00, da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00
Biglietti di ingresso: gratuito per i residenti e i possessori di Castelfranco Card, per i non residenti €5 (intero), €3 (ridotto), €1 (under 18 anni), €10 (ridotto famiglia). Il biglietto di Temporanea dà diritto all’accesso al Museo Casa Giorgione.
Info: palazzosoranzonovello@gmail.com

PALAZZO SORANZO NOVELLO
Palazzo Soranzo Novello, costruito tra il XIV e il XVIII secolo a Castelfranco Veneto, è un imponente edificio che ha rappresentato per secoli la storia, l’architettura e l’arte della città. Costruito per volere dei Soranzo, prestigiosa e ricca famiglia veneziana, è stato ampliato e ornato dai Novello nel XVIII secolo e poi restaurato dalla Banca Popolare di Castelfranco Veneto, che lo ha acquistato nel 1976. Il palazzo, oggi nelle eleganti forme assunte nel Settecento dopo un accurato restauro condotto dalla Banca Popolare di Castelfranco, presenta l’iscrizione murata “Antica dimora dei Soranzo / tra le prime fuori mura / nella bastia nuova/ nel 1779 ampliata e ornata dai Novello / nel 1779 restaurata per sua Sede / dalla Banca Popolare di Castelfranco Veneto”. Il palazzo è un esempio di arte e architettura di Castelfranco Veneto, riflettendo la storia e la ricchezza della famiglia Soranzo che ha dato alla Serenissima un doge e numerose personalità importanti. Nel 2021, terminate le procedure di acquisizione, il Palazzo è tornato alla Città di Castelfranco.

CIVICHE COLLEZIONI MUSEALI DI CASTELFRANCO VENETO
Le Civiche Collezioni di Castelfranco Veneto rappresentano un importante patrimonio storico, artistico e archeologico composto da ben tredici nuclei. Tra i vari fondi, ci sono: collezioni naturalistiche di rocce, minerali, fossili e conchiglie; una vasta raccolta di ceramiche antiche locali e dipinti che spaziano dal XVI al XX secolo; una collezione di stampe antiche di oltre 760 pezzi; una collezione di armi di 130 pezzi; la collezione lapidaria costituita da circa 70 pezzi provenienti dal chiostro dei Serviti e dalla chiesa di San Giacomo; una collezione di disegni che conta circa 400 pezzi e quella di sigilli composta di circa 50. Il fondo numismatico non è ancora stato inventariato. Tra i fondi più interessanti ci sono anche la collezione archeologica, composta da circa 90 pezzi, e la collezione di strumenti musicali Alberto Cosulich, che comprende circa 200 pezzi dei secoli XVIII-XX. Negli ultimi anni, alcuni di questi fondi sono stati oggetto di un intenso lavoro di catalogazione e valorizzazione, con l’organizzazione di mostre e campagne catalografiche. Tuttavia, proprio Temporanea e la prospettiva di un nuovo museo impongono un rinnovato screening scientifico di tutto il patrimonio. La Wunderkammer di Palazzo Soranzo perciò non è un punto di arrivo ma un punto di partenza.

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