Ferlinghetti: «Volevo vedere anche la città di “Big George”»

 
Il grande poeta e pittore americano, tra i padri della Beat Generation, Lawrence Ferlinghetti ha fatto tappa ad Asolo. Una visita breve ma intensa quella dell’artista che ha ispirato la cultura pacifista degli anni Settanta e le moderne filosofie ambientaliste. In barba ai suoi 82 anni, Ferlinghetti , accompagnato dall’amico Francesco Conz , pur se stanco perchè reduce da decine di interviste ha ammirato con interesse la città: in particolare, si è soffermato a lungo davanti alla casa di Eleonora Duse, leggendo la lapide che riporta un verso di d’Annunzio. “Volevo visitare anche la città di “Big George” (Giorgione) – spiega – ma non ho abbastanza tempo per vedere Castelfranco”. A pranzo, in un ristorante di Monfumo, si rilassa e comincia a raccontarsi: “Mio padre era italiano, della provincia di Brescia – spiega, il poeta – amo questo paese e non solo per l’arte e la poesia (ho tradotto in inglese Pier Paolo Pasolini) ma pure per la cucina ed il vino. A casa spesso cucino io, non sono bravo ma so fare la pasta: un piatto ideale per chi è vegetariano come me”. Ferlinghetti , spiega poi come ancora oggi le sue provocazioni possano essere travisate: “Ho ironicamente detto durante un’intervista che all’epoca della Beat Generation ero un uomo sposato che conduceva una vita borghese e mi hanno creduto – commenta sorridendo rassegnato, quando poi il discorso cade sulla politica alla parola Bush alza gli occhi al cielo ed allargando le braccia dice – un disastro!”. Quanto alla sua arte non ama etichette e parlando, in un timido ma corretto italiano gioca con i suoni delle parole: “Tutto è come l’argilla: si possono modellare, suoni, parole ed immagini – Ferlinghetti che da editore ha pubblicato per primo le opere di Jack Kerouac non si smentisce però nemmeno nella sua coerenza alla filosofia Beat e secondo il motto che va sempre tenuta una valigia i piedi del letto racconta – viaggio con uno zanietto, portando con me solo lo spazzolino da denti”. Ad Asolo ha portato però anche il ricordo del grande fermento culturale degli anni Settanta, con l’avanguardia artistica Fluxus di cui il suo amico Conz, fu un importante sostenitore: tanto che alla notizia della sua presenza in città, molti hanno cercato di incontrarlo.
Ingrid Feltrin
articolo pubblicato dal quotidiano
IL GAZZETTINO DI TREVISO
Giovedì, 29 Marzo 2001

Francesco Conz & Lawrence Ferlinghetti
ad Asolo