FEDERICO DA MONTEFELTRO

Condottiero e capitano di ventura, Federico III Montefeltro nacque a Gubbio il 7 giugno 1422 da una relazione illegittima tra la nobildonna Elisabetta degli Accomandugi e Guidantonio da Montefeltro, signore di Urbino, Gubbio e Casteldurante nonché conte di Spoleto. Il padre ottenne la bolla di legittimazione del suo unico erede da Papa Martino V ma, in seguito al matrimonio con Caterina Colonna si vide costretto ad allontanare il bambino, designando Oddantonio a suo successore, il figlio nato da queste nozze. Federico venne affidato a Giovanna Alidosi come promesso sposo della figlia Gentile, erede della Signoria di Bocca Trabaria e nel 1433, per rispettare gli accordi della pace di Ferrara, il padre Guidantonio lo consegnò come ostaggio ai veneziani: in questo periodo il ragazzo maturò importanti esperienze formative come allievo di Vittorino da Feltre. Nel 1436 l’Imperatore Sigismondo gli conferì l’investitura di cavaliere ed egli fece ritorno nella Signoria di Bocca Trabaria, dove sposò Gentile Brancaleoni. Nel 1444, in seguito alla morte del padre e poi del fratellastro Oddantonio per una congiura del popolo vessato dalle troppe tasse, Federico divenne Duca di Urbino. La città cambiò volto arricchendosi d’edifici quali, il Palazzo Ducale e la Libreria (la più importante d’Italia dopo la Biblioteca Vaticana). Federico si circondò di letterati e artisti molti dei quali lo ritrassero: celebre è la “Sacra conversazione” di Piero della Francesca, in cui è dipinto di profilo per celare la perdita di un occhio ad un torneo. Il duca di Montefeltro fu anche un abile militare ed uomo politico, tant’è che divenne capitano al servizio del Pontefice e degli Sforza di Milano, gonfaloniere della Chiesa ma anche capitano della Lega italica. Nel 1474 fu insignito dell’ordine della Giarrettiera da Edoardo d’Inghilterra e di quello dell’Ermellino da Ferdinando d’Aragona. Nel 1479 con le sue imprese militari, Federico costrinse Lorenzo il Magnifico a raggiungere Napoli per trattare la pace ma in seguito si prodigò anche per migliorare i rapporti tra il Papato e Firenze. Il duca morì il 10 settembre 1482, vittima di un’epidemia che falcidiò il suo esercito nel tentativo di mettere pace tra i veneziani e Ferrara, città dove venne sepolto nella chiesa di San Bernardino.

Ingrid Feltrin

pubblicato dalla casa editrice Play Press di Roma

luglio 2010