Trevigiani al freddo quest’inverno? Il rischio è concreto per le fasce più deboli

Raddoppia il costo di legna e pellet: “Come farò a potermi permettere il riscaldamento con questi prezzi?”

 

EDITORIALE – Prezzi alle stelle per tutte le fonti energetiche e così anche nella Marca è corsa all’accaparramento di risorse alternative, per scaldare casa, dalla legna al pellet ma anche in questi casi i prezzi sono saliti in maniera esponenziale. Ci scrive una lettrice raccontandosi: “Per risparmiare negli ultimi due anni avevo messo da parte la stufa a pellet comprandone una a legna. Sono una pensionata e devo stare attenta a come spendo le mie magre risorse economiche”.

La testimonianza si fa quindi sconcertante quando si parla di costi: “Fino a primavera quando ho acquistato l’ultimo bancale di legna pagavo 160 euro ma pochi giorni fa, temendo che con il rincaro dei prezzi in autunno avrei speso troppo sono andata a prenotare un bancale per l’inverno e mi hanno chiesto 260 euro: interdetta ho pagato e sono uscita del negozio sgomenta. Come farò a potermi permettere il riscaldamento con questi prezzi?”.

Una domanda che si stanno facendo anche altri cittadini, basti pensare che pure per il pellet la situazione è analoga; si passa da 4 o 5 euro al sacchetto a una media di 9 euro. Ma sono davvero giustificati questi aumenti? Ora che a fronte della complessa e problematica situazione internazionale ci siano degli aumenti è anche prevedibile, ma di questa entità?

Quanto sta accadendo induce a pensare, anche i più sprovveduti e inesperti in materia di finanza e dinamiche socio/economiche, che dietro a simili rincari ci possano essere becere speculazioni. Urgono quindi controlli e conseguenti provvedimenti (in caso di aumenti ingiustificati) giacché per le fasce economicamente più vulnerabili questo stato di cose rappresentano una vera e propria spada di Damocle.