Il restauro dell’antico ponte romano sul torrente Cervada

 

Il torrente Cervada nasce in località Mire, tra Refrontolo e San Pietro di Feletto e attraversa la provincia di Treviso per poco più di tredici chilometri. Il breve corso d’acqua si snoda tra i comuni di Susegna, Conegliano e Santa Lucia di Piave per gettarsi in fine nel fiume Monticano, in località “Tre Acque”. Un’asta idrica modesto ma immersa in un ambito paesaggistico degno di nota che vanta inoltre un manufatto di pregio tra i sui attraversamenti: l’antico “ponte romano” eretto in località Parè allo sbocco del Cervada, poco a valle dell’immissione del torrente Valvola, sulla sinistra Piave. Va detto che il vetusto manufatto in realtà è di epoca più recente ma che a causa di una errata valutazione storica iniziale gli è rimasto l’appellativo di “romano”. Secondo gli studi dell’architetto coneglianese Michele Potocnik, ricercatore e paesaggista, il ponte risale al 1280 ed è giunto incredibilmente fino ai giorni nostri, salvandosi dalla distruzione a tappeto degli attraversamenti fluviali del 1917. Un’importante testimonianza storica ed esempio di architettura idraulica che con il tempo è andato deteriorandosi ma che finalmente tornerà all’antico splendore grazia ad un restauro quanto mai provvidenziale. L’interessamento dei comuni di Conegliano e Susegana ha consentito di attingere a dei fondi regionali che permetteranno di salvare il manufatto vittima non solo dell’inclemenza del tempo ma anche di oltraggiosi atti vandalici. L’abbandono e la presenza infestante di vegetazione spontanea non sono stati gli unici nemici del ponte romano, altrimenti denominato anche “ponte vecchio”, va infatti detto che nel luglio 2014 è stato preso di mira dai writers che impietosamente lo hanno imbrattato con vernici spray, deturpandone l’aspetto. Uno sfregio esecrabile per una testimonianza medioevale ma che per alcuni studiosi è ben più antica: taluni ricercatori infatti sostengono che venne solo ricostruito nell’altro medioevo sui resti di un ponte preesistente di circa duemila anni fa. Comunque sia, si tratta di un patrimonio storico importante che merita rispetto e tutela ed a tale scopo sono stati stanziati ben 140 mila euro da Venezia e ulteriori 38 mila dai due comuni interessati. Il progetto contempla due distinte fasi d’intervento la prima, strettamente legata al risanamento del ponte e la seconda alla sua valorizzazione, con la realizzazione di una pista ciclopedonale di circa cinquecento metri. Il progetto è stato curato dagli architetti Leopoldo Saccon e Michele Potocnik e verrà attuato entro l’anno, restituendo alla collettività l’antico manufatto, con un riqualificato contesto di fruizione. “L’intervento che si propone fa parte di un progetto più ampio di cui costituisce il primo stralcio, finalizzato a dare immediata risposta alle urgenti necessità di conservazione e sopravvivenza stessa del manufatto, e risponde agli obbiettivi del bando essendo componente originario primario, storicamente documentato, ed elemento centrale nelle interrelazioni con i caratteri ambientali presenti – si legge nella relazione tecnica del progetto – Con la conservazione della qualità architettonica e paesaggistica del singolo manufatto si potrà pertanto procedere a riattivare il rapporto funzionale storico con il territorio aperto, nella sua forma di paesaggio fluviale attraversato da una direttrice storica di percorrenza umana. Gli interventi sono stati previsti in coerenza con gli indirizzi e le direttive urbanistiche di livello comunale e sovraordinato, sulla base delle prescrizioni ivi dettate e in relazione alla capacità di tali piani o progetti di incidere positivamente e in maniera significativa sulla qualità del paesaggio”. Va ricordato che negli ultimi due anni il ponte vecchio, caratterizzato da un’architettura classica a volta, con estese rampe d’accesso, è stato curato dall’associazione ArcheoSusegana, operante nel campo dei beni culturali territoriali. Un’adozione quanto mai provvidenziale che ha permesso di liberare la struttura dalla vegetazione infestante ma anche di ripulirla dallo scempio fatto dai vandali. In precedenza tra il 1988 e il 1993 furono invece i volontari del locale circolo di Legambiente Susegana-Conegliano a prendersene cura, dopo che ne venne vietato il transito ai mezzi pesanti. A breve quindi il ponte vecchio sarà di nuovo funzionale e soprattutto contribuirà a riportare alle origini un contesto ambientale, che negli anni è stato snaturato da diverse presenze antropiche.

 

 

pubblicato dal periodico “Insieme con fiducia” edito dalla Banca della Marca