“Amarcord” amaro a Montebelluna per il degrado in cui versano le opere di Tito al Parco Manin

I cittadini avevano segnalato atti vandalici già negli anni passati ma poco o nulla è cambiato

MONTEBELLUNA – Il Parco Manin di Montebelluna riserva da anni una piccola area ad un personaggio/artista locale, Tito Tonel scomparso nel 2003 (quest’anno ricorre il ventennale della morte). Opere su pietra realizzate a basso rilievo che raffigurano vari soggetti. Più che un’esposizione artistica un viaggio nella memoria dei montebellunesi che da qualche tempo non sono più dei teenager, già perché Tito in città è stato una vera e propria istituzione, con il suo negozio davanti alla villa dell’allora consorzio Brentella. Una piccola mesticheria che a dispetto delle dimensioni conteneva gli articoli più impensati alimentando la fantasia dei più piccoli.

Purtroppo, quell’angolo dedicato a Tito è sempre più un luogo di tristezza più che di memoria di un personaggio tanto amato in città. Molte opere sono cadute dai supporti e giacciono a terra nell’abbandono, altre sembrano state oggetto dell’interesse di qualche vandalo, certo è che la situazione poco felice si sta consolidando nel tempo. Infatti, basta fare un rapida rassegna stampa per trovare segnalazioni sui media locali già nel settembre 2014 e poi nel giugno 2018 di atti vandalici ai danni di questa esposizione in plein-air dedicata alla creatività di Tito.

Di questo stato di cose di recente si sono interessati gli iscritti al gruppo Facebook “Amici dei 3 PINI e del Montelletto” con un post che merita di essere divulgato: “Se agli ex bambini montebellunesi di una certa età domandassimo chi era Tito, credo risponderebbero tutti, senza che ci sia il bisogno di precisare il cognome – scrive Gianni Dello Iacovo -. Tito Tonel gestiva la mesticheria all’angolo tra il Corso Mazzini e via Bertolini, negozio dove si vendevano colori, pennelli, tele, vernici, sapone di marsiglia, lucido per scarpe, libri, articoli di cancelleria… Se un bambino entrava in negozio recitando una piccola filastrocca riceveva un piccolo regalo, quanto impegno ci mettevano i bambini ad impararla, qualche crisi di pianto per chi non riusciva a recitarla e forse anche qualche sfotto’ da parte dei compagni…

Qui da Tito troverete
tutto quello che vorrete
certo poco o tanto spenderete.
Se a memoria la imparerete
un pennino e una carta assorbente riceverete.

A volte organizzava delle mini esposizioni d’arte, e, la domenica mattina, esponeva opere di giovani artisti sulla recinzione del Consorzio Brentella, di fronte alla Mesticheria. Non tutti conoscono la sua vena artistica, aveva uno stile non educato, un po’ naive, ma espressivo, possiamo ammirare una piccola selezione delle sue opere all’angolo nord est del parco Manin, attorno alla porta d’ingresso a lui dedicata sono state murate delle lastre scolpite, dopo averle ammirate, ed esserci domandati perché dobbiamo scoprile per caso, perché nessuno ce ne abbia parlato prima, dobbiamo anche biasimare la trascuratezza con la quale vengono trattate, alcune sono cadute a terra, e lasciate a loro stesse”.

Risanare la situazione non dovrebbe essere particolarmente oneroso dal punto di vista economica pertanto c’è da auspicare che qualcuno se ne faccia carico, restituendo dignità alla memoria collettiva e onorando il ricordo di un personaggio che ha indiscutibilmente lasciato un segno a Montebelluna e non solo perchè anche chi giungeva in città dai paesi del circondario considerava Tito una vera e propria istituzione.

 

 

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